martedì 29 settembre 2015

Al cosmo

La luce è anche oltre ad una questione di sensibilità: non è noto che lasci segni nella trasparenza
Immersi nelle acque al di sotto del mare essa scompare, assorbita e piegata dal nostro corpo che da lì si è esteso
E gli occhi - e tutti i limiti umani - scrutando intravedono quella diafana luminescenza dell'abisso
Il cui silenzio sordo mostra l'immagine di una morte assente: morte di morte
E solo in questa oscurità possiamo procedere per essere ciò che non siamo ma che fu divenire
Nuotando tra il qui e quella meta assumeremo la forma capace di accettarci come un possibile declinato
Finchè riemersi cadendo, i nostri frammenti potranno galleggiare sulla superficie delle lacrime che insieme abbiamo versato
Per consegnare la semplicità compresa