Spazi ludici
sabato 25 febbraio 2012
mercoledì 22 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
[...] Da quella nebbia uscivano forme. Nessuna completa, tutte assimilabili a qualcosa e successivamente a qualcosa d'altro. E forme che muovevano la mente da un oggetto all'altro. E forme che non erano niente o niente di noto.
Ma una di esse emerse, si stagliò per un attimo, e gelò F.
Adriano Max - F. (frammenti)
Ma una di esse emerse, si stagliò per un attimo, e gelò F.
Adriano Max - F. (frammenti)
venerdì 10 febbraio 2012
INIZIO
(Interiterazione)
Nel centro della stanza X. cominciò ad urlare. Urlava un suono continuo costante armonico, ed era solo. L’intero edificio disabitato: 36° piano: il cielo inesistente. Le strade intorno non conducevano in nessun luogo. Nessuno in nessun luogo nessuno. X. aveva murato porte e finestre: nessuno lo poteva sentire. I muri vuoti. La pancia vuota. Le unghie lunghe si staccavano nere. Nessuna luce. Ininterrotto impossibile il suono del suo urlo. Divenne solido. Il suo corpo un’estremità di quel nuovo luogo: il suo suono. Nessuno lo poteva udire. I muri rotti, il suono fuoriusciva e solidificava: il suono che nessuno udiva. Il suono. Di perfezione netta, tale da non essere udibile. Spaccò e crollò. Uscì. Coprì le cose. Il suono. Il suono nuovo. Urlato. X.
Nel centro della stanza X. cominciò ad urlare. Urlava un suono continuo costante armonico, ed era solo. L’intero edificio disabitato: 36° piano: il cielo inesistente. Le strade intorno non conducevano in nessun luogo. Nessuno in nessun luogo nessuno. X. aveva murato porte e finestre: nessuno lo poteva sentire. I muri vuoti. La pancia vuota. Le unghie lunghe si staccavano nere. Nessuna luce. Ininterrotto impossibile il suono del suo urlo. Divenne solido. Il suo corpo un’estremità di quel nuovo luogo: il suo suono. Nessuno lo poteva udire. I muri rotti, il suono fuoriusciva e solidificava: il suono che nessuno udiva. Il suono. Di perfezione netta, tale da non essere udibile. Spaccò e crollò. Uscì. Coprì le cose. Il suono. Il suono nuovo. Urlato. X.
domenica 5 febbraio 2012
giovedì 2 febbraio 2012
Sulla morte, senza esagerare
Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua parola
a sproposito.
Non sa neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno finora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all’orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia d'una porta invisibile. A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto.
Wisława Szymborska
Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua parola
a sproposito.
Non sa neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno finora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all’orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia d'una porta invisibile. A nessuno può sottrarre il tempo raggiunto.
Wisława Szymborska
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